Una macchina processionale
I
“mirabili eventi” che da 1685 si succedono intorno
all´affresco [vai...]
della Madonna di Sommariva stimolano un copioso fiorire di opere e devozioni. I decenni che precedono
il compiersi del primo centenario vedono un intenso succedersi di iniziative
dell´Amministrazione del
Santuario, delle Autorità religiose e civili e della popolazione per dare sontuosa veste
all´edificio e degna solennità alla ricorrenza.
La gente accorre sovente alla sua Madonna per
adempiere a riti e devozioni, per elargire offerte. Manca
l´occasione per dar luogo al flusso
contrario:
l´andare della Madonna verso il suo popolo: una processione che si espanda per il paese e
che raccolga in questo percorso il fervore e la gioia ordinata del giorno di festa. Per realizzarla
occorre disporre di una macchina processionale che ne costituisca il fulcro e la gloria.
La statua è
commissionata ad uno dei più celebri scultori
d´arte sacra del Piemonte:
Stefano Maria Clemente [info...]
che
maturo
d´arte e di anni ‑ ne conta una sessantina ‑ accetta la commissione della famiglia Cerutti e
realizza la statua rispettando
l´assetto
posturale della Madre e del Bambino mostrato
dall´affresco.
Ma interpreta il tutto ‑ inevitabilmente ‑ con una sensibilità estetica tardo ‑ settecentesca,
ben lontana dalla gotica semplicità di tratti che caratterizza il dipinto.
La statua, ancora mancante
del trono e degli angeli, giunge a Sommariva il sette settembre 1781. Dal 1782, ininterrottamente, la
processione si ripete due volte l´anno.
La processione ed il “trasporto” della statua della B. V. M.
Nell´epoca in cui si dà
avvio alla processione il Santuario è amministrato da un Consiglio che accoglie come membri di
diritto il parroco ed il sindaco, nel paese sono presenti tre confraternite e alcune compagnie
laicali, vi sono istituzioni di carità e soccorso, vi è la presenza del potere militare centrale
sabaudo. Non solo il clero ‑ a quel tempo ben numeroso ‑ e il popolo, ma anche tutte queste
istituzioni devono comparire nella processione.
Chi reggerà e porterà per le vie del paese la
macchina processionale? Non è azzardato immaginare che tra le due confraternite si sia discussa la
questione, che si risolse a favore dei “bianchi”. La loro confraternita ha
l´oratorio intitolato
a Maria Vergine Assunta, il loro abito bianco ‑ a differenza dei “neri”, dediti ad opere di
misericordia, e quindi legate alla sofferenza ‑ è più adeguato
all´immagine della statua,
ispiratrice di soavità, in un giorno di festa che esprime i sentimenti della devozione e della
gioia.
L´assetto processionale esprime i valori della festa: la
glorificazione della Vergine,
l´affermazione di prerogative locali, la partecipazione della gente. Subisce variazioni nel corso del
tempo: ne sono esempio la duplice fila di bambini accompagnati dalle Suore di San Vincenzo, in
apertura della processione, nel periodo in cui è presente
l´Asilo Infantile, o le
corbeilles di
fiori portate da maestranze di industrie locali. Ma
l´assetto sostanziale permane nei secoli. Aprono
la processione le compagnie laicali e i membri delle confraternite con i loro abiti ed i loro
stendardi, i chierichetti e i clero, tutti in duplice fila. Il parroco affiancato dalle autorità
religiose, spesso non solo locali, precede immediatamente la statua. La macchina processionale
procede annunciata da due giovani membri della confraternita dei Bianchi recanti grandi ceri, ed è
delimitata
all´esterno da due file di Rettrici che portano ceri accesi, a conferma e testimonianza
della devozione femminile; tra queste e la statua prendono posto i militari o i tutori
dell´ordine.
La statua di ben 380 chilogrammi è retta con stanghe appoggiate sulle spalle dai Bianchi confratelli
di San Bernardino che negli avvicendamenti, nelle soste, nei cambi di posizione richiesti dalle
diverse inclinazioni del percorso stradale, devono mostrare la loro perizia e la loro forza, ben
coordinate da una persona a ciò preposta. Come la statua è preceduta dal parroco e dalle autorità
religiose, così è seguita dalle autorità comunali: il Messo comunale porta il gonfalone del
Comune, e precede il sindaco accompagnato da altre autorità amministrative. Seguono le associazioni
non religiose con i loro gagliardetti ed infine la popolazione, in ordine sparso.
Sono altrettanto interessanti i percorsi e i tempi di realizzazione.
La processione si svolge dal 1781 il cinque e il
sei maggio. La sera del cinque si effettua il “trasporto” della statua dal Santuario alla chiesa
parrocchiale percorrendo le vie Cavour e Monte Grappa. Viene con ciò confermata la prerogativa
parrocchiale come polo religioso e di cura
d´anime. Il giorno seguente, che è quello della festa, la
processione, con partenza al mattino, mostra tutta la sontuosità della festa. Il corteo scende via
Monte Grappa, imbocca a volte via Torino, a volte continua la discesa da via Donatori del sangue e
per via Cavour ritorna al Santuario. Lì giunti si assiste alla messa solenne. Il pomeriggio era
festa popolare, tempo si svago e di riposo, con intrattenimenti, giochi, giostre, intervento di
musici, scoppio di mortaretti. La sera la festa terminava con la meraviglia suscitata dai
“fuochi di gioia”, che oggi più banalmente chiamiamo “artificiali”.
La festa, preceduta dalla novena di preparazione, si è svolta con notevole partecipazione di popolo.
Ci ha nuovamente onorati della sua presenza il
Padre Generale dei Giuseppini don Mario Aldegani. Ha
presenziato alle processioni e alle funzioni del cinque e del sei.
Alcune immagini
(in fondo alla galleria sottostante
[vai...]) testimoniano la
rilevanza
dell´evento e la partecipazione popolare.
FOTO GALLERY ‑ La processione ieri
La processione del 6 maggio ´64
La processione del 6 maggio (anni cinquanta) in via Cavour
Processione del 6 maggio (anni cinquanta)
La processione del 6 maggio in piazza Seyssel
La processione del 6 maggio in piazza Seyssel
La processione del 6 maggio
La processione del 6 maggio in via Cavour con l´apertura dei bambini
Duplice fila di “Figlie di Maria” che apre la processione
Processione accompagnata dai soldati (primi anni del novecento)
Vista frontale della statua della B. V. Maria portata in processione (primi anni del novecento)
FOTO GALLERY ‑ La processione oggi
Un momento della processione ai giorni nostri
Un momento della processione ai giorni nostri
FOTO GALLERY ‑ La processione del 6 maggio 2015
La sera del cinque, sul far della notte, la statua è trasportata alla chiesa parrocchiale
Dopo l´ingresso della statua nella chiesa parrocchiale viene concelebrata la la S. Messa
La mattina del sei maggio, giorno della festa, la statua viene processionalmente riportata in Santuario, partendo dalla chiesa parrocchiale. Accompagnano la processione Don Mario Aldegani, Padre Generale dei Giuseppini, don Franco Pedussia, Rettore del Santuario, e il Parroco don Piero Fissore
Un cambio di portatori nel percorso di via Cavour
I portatori nella processione del 2015